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SILVA SECCHI  
  Domande che parlano
I “DIALOGHI CON IL PADRE” di Marco Fregni al Laboratorio di Poesia
 
 

È venerdì 9 novembre 2007, sono le nove di sera, al Laboratorio di Poesia il buio cala... nella sala solo respiri... Poi si accende una luce in mezzo al pubblico, muto, in attesa:

“Torneresti, potendo? viandante
di terre lontane....”
“Vorrei sapere dei tuoi giorni. Di te,
dei tuoi giorni...”

e ancora, in fondo alla sala:

“Sarai un giorno, giorno futuro, a me
sconosciuto, morto come altra persona
morta?...”

Sono le voci che danno vita ai “DIALOGHI CON IL PADRE” di Marco Fregni, racconto in versi di un lungo, difficile rapporto del poeta con il padre scomparso. Si vive attraverso i versi la scomparsa, il pubblico è rapito, riemergono emozioni, ognuno rivive la propria, si parla di vita… Poi l'autore parla senza scomporsi, il dolore di quell'evento nel tempo ha lasciato posto alla ricerca di tracce, segni che oggi parlano:

“ Mi chiedo, ora, dove sia il tuo segno.
Ancora non so capire quanto ti
appartengo, quali i tuoi gesti ho rubato...”

Domande che parlano:

“… se avessi saputo dei tuoi / giorni futuri…
… ancora domando, avresti chiesto
altri luoghi ed altri incontri
al tuo Dio?...”

Versi che ghiacciano, non solo il passato, ma il presente... se avessi saputo... avresti chiesto... Un crescendo di sensazioni, tutti attendono, tutti nel proprio intimo, nel proprio luogo sconosciuto; c'è solo silenzio fino all'assenza e a un’ultima voce:

“Da tempo non ti ascolto. Impervio
il viaggio fino alla soglia, porta
di un oceano chiuso, smisurato. Oh padre,
se riesci attraversa tu il mio…”

***
 
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